Marielle Franco

PIÙ DA VICINO:

Amava definirsi “figlia della marea”. Infatti era nata e cresciuta nella favela della Marè, nella zona nord di Rio de Janeiro. E con il suo attivismo politico Marielle Franco è riuscita a muovere le maree.

A diciannove anni partorisce la sua unica figlia. Sono le difficoltà che incontra come madre single a farla avvicinare al femminismo e a spingerla a battersi per i diritti delle donne nelle favelas. La violenza della polizia contro la popolazione delle favelas la colpisce direttamente quando una sua amica viene uccisa in uno scontro tra trafficanti e polizia.

Ancora una volta Marielle riesce a trasformare in impegno politico il suo vissuto personale e inizia a battersi contro la violenza della polizia nelle favelas. “Ciclo di una società razzista: mentre un altro povero giovane nero viene messo in prigione solo perché esiste, un’altra povera madre nera soffre di solitudine.” Marielle Franco ha fatto dell’intersezionalità delle lotte una pratica quotidiana. Não è não, No è no, era il motto che Marielle Franco aveva tatuato sul braccio.

E sotto una falena a simboleggiare la ricerca della luce nell’oscurità. Apertamente bisessuale, attivista per i diritti della comunità LGBT+. Sapeva bene cos’era la discriminazione in un Paese che nel 2016 registrava il record di sessantaduemila omicidi commessi contro persone LGBT e che l’anno seguente vedeva un giudice federale riabilitare le terapie riparative.

Quella discriminazione Marielle l’aveva vissuta sulla sua pelle e per i primi tempi aveva tenuto nascosta la storia con la compagna, Monica Tereza Benicio, per paura delle reazioni e dei pregiudizi. Nel 2016 Marielle diventa consigliera comunale di Rio de Janeiro.

In un momento in cui i presidenti in carica puntano a militarizzare sempre di più il Brasile, facendo leva sulle paure della gente e giustificando le violenze con la sicurezza, una figlia della favela entra nella Commissione deputata a controllare l’azione della polizia federale sul territorio. Marielle conosce bene e denuncia i rischi di questa deriva securitaria.

Il giorno prima del suo omicidio condivide la sua rabbia contro il dispiego di forze armate nelle favelas e denuncia l’omicidio di Matheus Melo, un ragazzino ucciso in circostanze non chiare dagli agenti federali, mentre usciva da una chiesa.

Non sa che un giorno dopo i sicari attenderanno lei. I proiettili calibro 9 usati dagli assassini provenivano da una partita destinata alla polizia brasiliana e altre munizioni di quella stessa partita erano state usate in un massacro che fece 23 vittime. Su quell’omicidio ancora non si sa la verità definitiva.

Nel 2021 Monica Tereza Benicio è diventata consigliera a Rio, continuando la lotta di Marielle. Il suo nome, i suoi sogni e le sue idee continuano a vivere nella lotta di chi l’ha amata.

DA LEGGERE, ASCOLTARE, GUARDARE:

- Laboratorio favela. Violenza e politica a Rio de Janeiro, Marielle Franco, a cura di Andrezza de Jesus, Alice Izzo, Francesca De Rosa

- Marielle Franco, Mc Carol

SOSTIENICI
gdpr-image
This website uses cookies to improve your experience. By using this website you agree to our Data Protection Policy.
Leggi Privacy