Letizia Battaglia

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“Mi rendo conto di non essere nata una sola volta, la mia storia non è stata una linea retta. Mi sono spezzata e sono ripartita più volte, più consapevole di prima” basterebbe questa sua frase per comprendere come Letizia Battaglia sia un emblema di resilienza femminile.
Nata a Palermo, da una famiglia fortemente patriarcale che nell’adolescenza ne limitò molto la libertà. “Che studi a fare, non ti serve a niente. Tanto un giorno ti sposi” le ripeteva il padre.
Il suo incontro con la fotografia le ha cambiato la vita. Inizia a collaborare con il giornale palermitano L’Ora, per cui documenta gli anni di piombo e i delitti di mafia che in quegli anni insanguinano la città. Sue le fotografie poi acquisite in sede processuale che ritraggono i fratelli Salvo, esattori di Cosa Nostra, insieme a Giulio Andreotti.
Sua la fotografia che ritrae Sergio Mattarella che regge il cadavere del fratello Piersanti. Nel 1985 è la prima donna europea a ricevere a New York il premio Eugene Smith. Letizia Battaglia non è stata solo una fotoreporter. Al centro del suo lavoro ci sono sempre state le donne.
Bambine, come quella che regge un pallone nel quartiere La Cala di Palermo nel suo scatto più famoso. Donne nude che con i loro corpi liberano la nudità dal privilegio erotico maschile, come quelle esposte nella mostra Corpo di donna. Donne che riescono a trasformare il dolore, come nel progetto Rielaborazioni.
Dal 2000 al 2003 dirige la rivista bimestrale realizzata da donne Mezzocielo, nata da una sua idea. Voce femminile che occupa lo spazio politico, prima come una delle fondatrici del centro di documentazione “Giuseppe Impastato”, poi come consigliera comunale a Palermo, deputata all’assemblea regionale siciliana e vicepresidente della commissione cultura.
Riguardo le donne protagoniste delle sue foto ha scritto: “Voglio con le mie fotografie donare alle donne uno sguardo che non sia quello dell’uomo o della società. Uno sguardo che non le manipola, altera, imponendo loro di essere altro. (…)E’ come se attraverso la fotografia avessi sentito il bisogno di rispondere a una richiesta di attenzione delle donne, di amore, un bisogno di essere accolte nel mondo così come sono. (…) Nel loro sguardo ritrovo il mio stesso bisogno di giustizia”.
DA LEGGERE, ASCOLTARE, GUARDARE:
- Mi prendo il mondo ovunque sia, Letizia Battaglia e Sabrina Pisu
- Letizia Battaglia. Shooting the mafia, Kim Longinotto