Frida Kahlo

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Viva la vida! Questa frase scritta sul rosso di una fetta d’anguria all’interno di un suo quadro, otto giorni prima di morire, potrebbe essere considerata il testamento di Frida Kahlo.
Una vita vissuta intensamente, iniziata nella Casa Azul di Coyoacan. Figlia della rivoluzione messicana, come le piaceva definirsi, all’età di diciott’anni rimase vittima di un grave incidente che le ha segnato la vita, costringendola a letto. Da quel letto di dolore iniziò a dipingere quello che vedeva: se stessa.
Quando ricominciò a camminare i dolori non la lasciarono mai. L’amore per Diego Rivera e i suoi continui tradimenti, la lotta politica con il partito comunista, gli amori per le donne, tra cui la fotografa e compagna di lotte Tina Modotti.
Tutto questo e molto altro è stata la vita di un’artista che nei suoi quadri ha mischiato il surrealismo con simbolismi che riguardavano l’eros, il femminile e la tradizione messicana.
Il ruolo da icona femminile che ricopre ancora oggi è dovuto alla sua ribellione contro gli stereotipi che inchiodavano la donna a ruoli prestabiliti. Ha messo la figura femminile al centro della scena, rompendo le gabbie del tempo. Se per resilienza si intende la capacità di risalire dal dolore, lei non si è arrestata davanti al dolore ma, anzi, lo ha trasformato in arte.
DA LEGGERE, ASCOLTARE, GUARDARE:
- Frida. Vita di Frida Kahlo, Julie Taymor
- Paloma negra, Chavela Vargas
- Diego e io, Brunori Sas
- Viva la vida!, Pino Cacucci