Dolores Huerta

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“Ogni persona è una potenziale attivista, ogni minuto è una possibilità per cambiare il mondo” è questo il motto di Dolores Huerta. Da piccola a scuola subiva sulla sua pelle il razzismo di cui erano vittime molti messicani in America. La madre gestiva un hotel, dove accoglieva a tariffe ridotte i braccianti agricoli che lavoravano a giornata.
Il suo sguardo si allenava a guardare l’oppressione come possibilità per costruire alleanze e sovversione. È stato questo quello che ha fatto per tutta la vita, lottando per i diritti dei migranti, dei lavoratori agricoli e delle donne. In quel periodo i lavoratori agricoli vivevano in condizioni misere, con paghe bassissime.
Molte donne venivano spesso violentate dai proprietari terrieri, ma avevano paura di parlare perché la loro famiglia aveva bisogno di un lavoro. Dolores Huerta si batte per redditi più alti, per maggiori diritti, attraverso boicottaggi e scioperi.
Insieme a Cesar Chavez fonda la National Farmworkers Association, un’organizzazione di lavoratori agricoli di cui lei sarà l’unica donna a sedersi nel consiglio di amministrazione.
Sempre in prima linea, anche rischiando, come quando durante una protesta pacifica contro le politiche di Bush fu picchiata da un ufficiale della polizia, che le causò gravi lesioni, rompendo diverse costole, al punto da dover rimuovere la milza con un intervento chirurgico d’urgenza.
Dolores Huerta comprendeva bene l’importanza per le donne di occupare gli spazi decisionali, le stanze del potere. Le donne dovevano essere rappresentate da donne. Iniziò una campagna che incoraggiava le donne a candidarsi e che comportò un aumento significativo del numero di donne rappresentanti elette a livello locale, statale e federale.