Laura Massaro

PIU’ DA VICINO:

Laura si rivolge nel 2013 al Tribunale ordinario di Roma per maltrattamenti subiti da parte del padre di suo figlio, poi nel 2015 a quello dei minorenni; viene sottoposta a delle CTU (Consulenze Tecniche d’Ufficio) che definiscono la donna “alienante”, ossia ostacolante nel mantenimento di un rapporto sereno tra suo figlio e il padre di quest’ultimo, in virtù del rifiuto, da parte del bambino, a frequentare il padre, dal momento in cui il piccolo avrebbe assistito in prima persona a vari episodi di violenza agiti nei confronti della madre.

La decisione presa dal Tribunale di far decadere la responsabilità genitoriale della donna con conseguente collocamento del bambino, portatore di una malattia autoimmune cronica e invalidante, presso il padre, si basa sulla PAS, la sindrome di alienazione parentale, patologia non riconosciuta dalla comunità scientifica, di cui spesso si accusano le madri che si oppongono all’affidamento dei figli a padri violenti.

La vicenda è stata lunga e tortuosa, per 9 anni un susseguirsi di CTU, sentenze di allontanamento, collocamento de minore presso il padre prima, presso casa famiglia poi, Laura sorvegliata speciale nel suo ruolo di madre, vittima emblematica della violenza istituzionale, d’altro canto questa donna, supportata da altre donne, le avvocate dell’Associazione Differenza Donna ed il Comitato donne vittime della violenza istituzionale, ha continuato a lottare, senza mai arrendersi e tra ricorsi, campagne social, presidi e scioperi della fame è riuscita nel 2022 ad ottenere dalla Cassazione l’annullamento della decisione di decadenza della responsabilità genitoriale, con una sentenza storica che dichiara "Il richiamo alla sindrome d'alienazione parentale e ad ogni suo, più o meno evidente, anche inconsapevole, corollario, non può dirsi legittimo, costituendo il fondamento pseudoscientifico di provvedimenti gravemente incisivi sulla vita dei minori, in ordine alla decadenza dalla responsabilità genitoriale della madre".

Una sentenza destinata a fare la storia nella lotta alle discriminazioni di genere, in particolare nel contrasto alla violenza istituzionale, e come ha affermato Elisa Ercoli, presidente dell’Associazione Differenza Donna "Così come è stato per il no di Franca Viola sul matrimonio riparatore, oggi Laura rappresenta tutte le donne per un no definitivo a violenza istituzionale agita contro donne bambine e bambini in materia Pas (sindrome d'alienazione parentale), prelievi forzati e altre forme di violazione dei diritti umani".

SOSTIENICI
gdpr-image
This website uses cookies to improve your experience. By using this website you agree to our Data Protection Policy.
Leggi Privacy